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Calcio scommesse: Sorprese in Champions

Abbiamo assistito ad un serata di Champions League che ha davvero dell’incredibile, perlomeno se consideriamo il risultato conseguito dal team di Leonardo. “Non è ancora finita, ma è poco realistico pensare a una rimonta” dichiara il tecnico brasiliano in una intervista a Sky Sport e manifesta pessimismo per una eventuale rimonta al ritorno dai quarti.

Insomma, complice la condizione individuale dei giocatori, l’Inter crolla clamorosamente al San Siro contro lo Schalke compromettendo la scalata alla Champions League. Con un risultato di 2-5 l’Inter ha forse perso la faccia ma quantomeno ha fatto la felicità dei pochi fortunati che sfidando la sorte hanno puntato con quote a dir poco incredibili, proposte dai vari siti di scommesse online.

I bookmakers, che confidavano nella vittoria dei Nerazzurri quotavano il successo dello Schalke addirittura quotandolo a 7.00 mentre per il risultato di 2-5 il premio saliva a 21 volte la posta. Certamente un giorno nefasto per la categoria dei Bookmakers ma un giorno di gaudio per quanti amano scommettere sul calcio. Adesso L’Inter ha il dovere morale di riscattarsi mentre gli scommettitori quello di non dare nessun risultato per scontato visto che nella lavagna sul vincente della Champions League, i nerazzurri piombano a quota 126.00. Nell’eventualità che l’Inter riesca ad ottenere la qualificazione alle semifinali, i tabelloni dei Siti di scommesse online pagherebbero mediamente 15 volte la posta giocata.

Beh la faccenda si fa interessante per gli scommettitori che potranno adesso cogliere diversi spunti e considerazioni per le loro prossime scommesse calcio di Champions.

Articolo a cura di Oltreilpoker.it

Come gestire KK a Texas holdem

KKContinuiamo la nostra analisi delle possibili mani che un giocatore di Texas Hold’em può ricevere in dote dal dealer andando ad analizzare una mano molto particolare: la coppia di Re. KK è la seconda miglior mano possibile che un giocatore di Texas Hold’em può avere in possesso, e dunque senza dubbio una delle mani con cui vincere ottimi piatti. Ma spesso questa mano così forte non viene giocata correttamente dai giocatori, spesso perché vittime di errori concettuali. Premetto innanzitutto che nella mia carriera di giocatore di Texas Hold’em, prevalentemente svolta nella room di Betclic Poker, non ho mai foldato KK preflop. Certo mi è capitato a volte di scontrarmi contro AA, pagandone care le conseguenze, ma tutte le altre volte che non avevo di fronte la coppia di assi sono state le stesse conseguenze a pagare me. Non supponete il poco probabile e giocate KK preflop come se aveste in mano AA, vi assicuro che è la miglior maniera di giocare questa mano di Texas Hold’em.

UN DANNATO A SUL FLOP

Spesso su Betclic Poker mi [ capitato che quando si ha in mano KK e si ha rilanciato la mano una ed una sola cosa ci terrorizza: l’eventuale presenza di un asso sul board. Quell’asso letteralmente congela i giocatori di Texas Hold’em che hanno in mano KK, costringendoli a giocate non corrette, spesso a 3 rounds di check. Questo è sicuramente un comportamento errato, perché stiamo supponendo ciò che l’avversario non ha ancora dimostrato, ovvero la presenza di almeno un asso tra le sue due carte. Così facendo lasceremo per strada un sacco di valore atteso, determinato dalle mani inferiori che ci farebbero comunque call, come second pairs, draws o pocket pairs.

SAPER LASCIARE LA PRESA

Altri giocatori di Texas Hold’em però cadono nell’errore opposto, ovvero quello di giocare eccessivamente KK, anche quando vi sono chiare indicazione che la nostra non è più la mano migliore. E non vi sto parlando solo di boards con la presenza di A, ma anche di eventuali progetti chiusi, di doppie coppie, di sets: questo eccesivo attaccamento a KK deriva da uno stato mentale nel quale il tipico giocatore di Texas Hold’em mette sé stesso addirittura prima dell’inizio della mano, ovvero quello di pensare di aver già vinto la mano. Così non è, e anzi è necessario saper foldare una monster hand come KK quando le puntate, in considerazione sempre del nostro avversario, si fanno più alte. A prescindere se giocherete su Betclic Poker o qualsiasi altra poker room che avrete eventualmente scelto, ricordate sempre che le monster hands sono mani di Texas Hold’em molto forti ma di sicuro non invincibili, se presupponete questo sarete in grossi guai ogniqualvolta avrete una monster hand per le mani.

Articolo a cura di Poker.it.

Lascia il tuo ego a casa

pokerOgnuno di noi giocatori di Texas Hold’em ha il proprio orgoglio, che spesso pero’ non e’ amico al tavolo da Poker. Quando infatti sta giocando una partita di Texas Hold’em e’ necessario liberare la nostra mente da ogni sentimento in grado di peggiorare il nostro gioco: rabbia, frustrazione, desiderio di rivalsa, invidia etc.. non sono benvenuti al tavolo da poker ed e’ meglio limitarne o annullarne del tutto l’impatto. In particolare mi riferisco a quei giocatori di Texas Hold’em, definiti ego players, i quali ne fanno una questione personale per ogni mano: sia che vengano bluffati, sia che vengano rilanciati, sia che vengano callati con una mano migliore. Tali giocatori vedono il Texas Hold’em come uno scontro tra personalita’, ingaggiando spesso duelli di rilanci quando incontrano un proprio simile, oppure rimanendo in piatti che non gli appartengono, motivati dal solo fatto che un proprio “nemico” e’ ancora presente. Fidatevi che questo tipo di players non e’ destinato a fare strada nel mondo del Texas Hold’em.

LA CORRETTA MANIERA DI VEDERE LE COSE

Ricordiamoci sempre che quando stiamo giocando una partita di Texas Hold’em, o di poker in generale, le nostre chips non ha piu’ valore di altre, e nessuno preferisce le nostre chips a quelle di un altro giocatore: e’ semplicemente il tipo di gioco che impone questo, ovvero che ogni giocatore debba cercare di vincere quante piu’chips possibile. Nessuna sfida personale. Quindi quando qualcuno rilancia la nostra continuation bet e poi mostra un puro bluff non lo fa perche’ gli stiamo antipatici, ma lo fa’ perche’ e’ cosi’ che si gioca a Texas Hold’em, ovvero le sue azioni sono motivate da ragionamenti logici, per esempio la nostra tendenza ad effettuare continuation bet troppo spesso, e da considerazioni razionali, mostrandoci il bluff tale giocatore spera di indurci in tilt.

PACE INTERIORE

Quindi se siete giocatori di Texas Hold’em con tali tendenze cercate di adottare un atteggiamento “pacifico” verso voi stessi, evitando di prendervela per questa o quella giocata effettuata da Tizio o Sempronio, ma invece sfortavei di essere “nice guys” evitando commenti, e implicitamente accettando le regole del gioco. E provate a mettervi nei panni del giocatore al quale avete rilanciato ogni singola puntata, perche’ ogni volta avevate in mano un buon punto, non pensate che anche lui debba sentirsi offeso dal vostro comportamento, e magari cercare la prossima occasione per farvi pagare l’affronto di avere rilanciato le sue puntate cosi’ spesso? Siate sicuri che se avrete di fronte un buon giocatore di Texas Hold’em questo non accadra’. Mettere da parte il proprio orgoglio e il proprio ego e’ capacita’ indispensabile per un giocatore di Texas Hold’em, il quale deve essere in grado di non lasciare che i sentimenti prendano il sopravvento sulla razionalita’.

Articolo a cura di Poker.it

Il miniraise nel Texas Hold’em Heads Up

texas-holdemEssendo diventato ultimamente uno specialista di Texas Hold’em giocato in versione Heads up turbo voglio prendere in esame un tipo di rilancio con cui spesso mi sono trovato in difficolta’: il mini raise. Premetto che non sono un fan del mini raise e che preferisco utilizzarlo solo a partire dal terzo livello di un sit and go heads up, ovvero quello caratterizzato da bui di 25/50 chips.

Devo pero’ ammettere che quando ho a che fare con un valido giocatore di Texas Holde’m che utilizza il mini raise sin dal primo livello spesso mi trovo in difficolta’. Ricordiamoci infatti che nel poer heads up l’aggressione e’ fondamentale, e la maggiorazna dei piatti vengono vinti dal giocatore che ha dimostrato maggiore intraprendenza, dla momento che spesso entrambi i players mancheranno il flop.

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Le provocazioni al tavolo di Texas Hold’em

provocazioniAi giocatori di Texas Hold’em italiani piace, forse più che a chiunque altro, provocare il proprio avversario, utilizzando ogni genere di stratagemma: commentando le cattive giocate, esultando e a volte offendendo il malcapitato di turno, lamentandosi con una terza persona quando qualcuno, magari un novizio del Texas Hold’em, comette un errore grossolano ma viene premiato dalla dea bendata. Questo genere di comportamenti genera una tensione al tavolo che danneggia non solo il provocatore ma anche il provocato, dando vita ad una competitività estrema tra i due o più giocatori coinvolti, riducendone la qualità del gioco ed aumentandone la tendenza a fare call senza pensarci troppo su.

FREE MONEY

Essendo il Texas Hold’em un gioco a somma nulla, ovvero quando c’è qualcuno che perde ci deve per forza essere qualcun altro che vince, tutto questo significa che i giocatori non coinvolti nella “battaglia” avranno tutto da guadagnare da questa situazione. Se infatti sono presenti 8 giocatori al tavolo, e due players iniziano un sanguinoso conflitto, il valore atteso di questi ultimi diminuira di una variabile X, corrispondente all’esatto aumento del valore atteso degli altri 6 players seduti al tavolo, ponderato per il loro livello di abilità. Questi giocatori di Texas Hold’em vedranno dunque aumentare il proprio tasso di vincita senza aver fatto nulla, ma solo grazie alle escandescenza di due loro colleghi che continueranno a darsi battaglia finchè uno dei due non avrà la meglio, salvo poi rendersi conto che a perdere sono entrambi.

MAI PARTECIPARE AD UNA PROVOCAZIONE

Il buon giocatore di Texas Hold’em in questi casi non si schiera mai con uno o con l’altro dei contendenti, poiché in questo modo finirebbe per diventare a sua volta un bersaglio, ma invece si limita a gesti e parole di circostanza, dimostrando a chiunque di non voler essere coinvolto nella disputa. Allo stesso modo quando subiamo una provocazione da un altro giocatore è molto meglio mordersi la lingua e ingoiare il rospo, piuttosto che controbattere, dal momento che così facendo diamo vita a quello che effettivamente lui vuole: una battaglia. Le battaglie di Texas Hold’em finiscono senza vincitori e con tanti vinti. Chiaramente mai e poi mai vorremmo essere noi a provocare un avversario, se non i casi particolarissimi tipicamente legati ad Heads Up finali di un torneo di Texas Hold’em, perché non solo dimostrazione di cattiva educazione e scarsa sportività ma anche controproducente per il nostro portafoglio.

Articolo a cura di Poker.it, portale di informazione sul poker online in Italia.

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Stop and Go nel Texas Hold’em

Stop and GoVi voglio parlare oggi di una giocata che può sembrare obsoleta, che di sicuro non và di moda come lo squeeze o lo slow play, che viene scarsamente applicata, ma che può dare enormi risultati a coloro i quali sono in grado di utilizzarla a dovere.

Sto parlando dello stop and go, che non è quello a cui siamo abituatti in Formula 1 e neanche l’ennesima variante di sit and go inventata dai ragazzi di full tilt poker, ma di una tecnica di gioco del Texas Hold’em poker.

Quando facciamo uno stop and go a Texas Holdem infatti andiamo a giocare una mano come se fossimo all in pre flop, ma adottando un piccolo “trucchetto”.

Un esempio di Stop and Go

Come spesso capita in una partita di Texas Hold’em in modalità torneo o sit and go è probabile ritrovarci in situazione di bui molto alti, se comparati al nostro stack. Tali situazioni spesso si risolvono, in maniera corretta, in situazioni di all in or fold: facciamo all in con un determinato range di mani mentre foldiamo con altre. Chiaramente però a volte i bui sono troppo bassi per fare semplicemente all in ma troppo alti per giocare una mano regolarmente. Ed è in tali situazioni che lo stop and go può veramente darci una mano.

Senza Stop and Go

Supponete di stare giocando le fasi finali di un sit and go, con bui di 100/200 e stack di 2000 ciascuno. Ci troviamo dallo sb con 77 quando il nostro avversario opta per un raise 3x; noi ci pensiamo un attimo e decidiamo per uno shove all in prontamente callato dal nostro avversario con 99. Board JQ356 e fine dei giochi per noi. Attenzione: non c’è qui nessun errore nella nostra giocata, semplicmente una situazione inevitabile dettata dal livello dei blinds. Almeno quasi inevitabile..

Con lo Stop and Go

Supponete infatti di giocare la mano precedente di Texas Hold’em in maniera un po’ diversa ovvero utilizzando lo stop and go. Ricordatevi bene che, decidendo di fare ciò, avete già in mente di giocarvi tutte le vostre chips al flop, qualunque esso sia. Quello che cambia è semplicemente la tempistica. Quando infatti il nostro avversario farà il suo raise 3x noi avremo già in mente di fare all in, ma semplicemente lo faremo al flop, che in questo caso sarà appunto JQ3, rendendo molto difficile per il nostro avversario fare call con in mano una coppia di 9. Fermarsi e ripartire a volte nel Texas Hold’em può risultare essere la decisione vincente.

Articolo a cura di Poker.it

Concetti di cash game

Cash game e Texas HoldemIl Texas Hold’em in modalità cash game sembra ormai essere alle porte nel bel paese e la mia preoccupazione maggiore è far sì che i miei lettori non arrivino impreparati a questo evento. Ricordiamoci infatti che la maggior parte dei players di Texas Hold’em italiani non hanno mai giocato neppure una singola mano di cash game, essendo questa disciplina non consentita nelle poker rooms italiane.

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